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I verbi impersonali
Si dicono impersonali i verbi che, nella lingua italiana, non rimandano a un determinato soggetto esternante l'azione e, non essendo quest'ultima attribuibile come avverrebbe in caso di voci verbali dalle forme differenti, la coniugazione relativa a questi verbi, propriamente detta “impersonale”, avviene soltanto alla terza persona.
Es: occorre essere puntuali.
Non vi è, dunque, nel processo di coniugazione, flessione del verbo alle varie persone, in quanto la condizione espressa nell'enunciato non appartiene a nessuno; né vi è la possibilità di formare voci verbali all'imperativo.
Tra i verbi impersonali, i più noti sono certo quelli che enunciano un concetto legato alla natura, più precisamente alle condizioni atmosferiche, come nevicare, albeggiare, piovere, ecc.
Non serve che si faccia riferimento a una persona perché il messaggio possa essere espresso.
Es: oggi nevica.
Es: qui, in inverno, piove continuamente.
Questi verbi vengono usati soltanto alla terza persona singolare e nelle forme implicite quali infinito, participio e gerundio. La terza persona plurale può essere coniugata alla forma impersonale soltanto facendovi riferimento in senso figurato.
Es: piovono insulti come mai prima d'ora.
Sebbene le norme grammaticali indichino l'ausiliare essere come quello destinato a sostenere la forma dei verbi impersonali, nella lingua corrente, esplicitamente per quelli che indicano condizioni atmosferiche, entrambi gli ausiliari si usano indifferentemente:
Es: ieri è piovuto/aveva piovuto tutto il giorno.
Altri verbi, oltre agli ausiliari, possono essere altresì assimilati agli impersonali, pur non essendo tali e, ovviamente, verranno usati alla terza persona.
Es. possono esserci dei ritardi.
Oltre a rappresentare fenomeni atmosferici, i verbi impersonali definiscono funzioni “di sentimento”, attraverso voci verbali quali pentire, rincrescere, vergognare, annoiare, ecc. (pentirsi di... , vergognarsi, ecc. ) e funzioni di piacere/dovere/necessità servendosi di verbi quali avvenire, convenire, sfuggire, importare, essere lecito, ecc. (è lecito domandare, ecc. ).
Per volgere un enunciato alla forma impersonale, si può anche ricorrere all'uso della particella pronominale “si”, in unione con voci verbali transitive o transitive attive mancanti di complemento oggetto. Con questo espediente, tutti i verbi possono essere volti alla forma impersonale.
Es: da oggi si dorme un'ora in più.
Infine, ci si può avvalere di alcune locuzioni o espressioni composte dal verbo essere e un nome, un avverbio o un aggettivo, per dare all'enunciato una forma impersonale, come è meglio, è una fortuna, è importante, ecc.
Es: è meglio che tu dica subito tutto ciò che sai.
Per una panoramica sul verbo, le varie flessioni a cui si presta e funzioni varie svolte, vi rimandiamo alla rubrica sulla morfologia, paragrafo I verbi italiani.