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Trapassato prossimo
Con il termine “trapassato” indichiamo un arco di tempo ancora più lontano di quello che esprimiamo servendoci dei tempi verbali del passato (prossimo e remoto); definiamo, dunque, una distanza più ampia: “il passato del passato”.
Con il trapassato prossimo, originariamente denominato piucheperfetto, indichiamo quindi un'azione avvenuta anteriormente rispetto a quella indicata con la voce verbale coniugata al passato prossimo.
Formiamo le voci al trapassato prossimo con l'imperfetto indicativo degli ausiliari avere o essere in accostamento con il verbo da coniugare, volto alla forma del participio passato.
Es: gli avevo detto di portare le valigie in mansarda; ricordi quando eravamo stati in quell'albergo?
Tra i due ausiliari, quello più frequentemente usato è senza dubbio avere, benché molte siano le voci ad essere coniugate con l'ausilio del verbo essere.
Volendo esprimere esplicitamente una differenza temporale rispetto alle altre forme verbali utilizzate all'interno dell'enunciato, il trapassato prossimo interviene per definire che “il momento” evidenziato è già passato; vediamo come, in un esempio: quel giorno, ero andato via alle dieci.
In questa frase, il trapassato (ero andato) ricostruisce l'avvenimento partendo da un punto di riferimentopassato: “le dieci”, dal quale parte l'osservazione dell'episodio, che, in quel preciso momento, era già compiuto (e concluso).
Applicato al verbo venire, nonostante questa “costruzione” grammaticalmente non rispetti la norma, rappresenta un utilizzo “di cortesia”: Ciao. Ero venuto per sapere come stai.
Di norma, questo tempo verbale figura in costrutti che vedono, nella proposizione reggente, la presenza di forme verbali quali:
- imperfetto (da piccolo non dormivo se non avevo avuto prima i biscotti);
- passato remoto (lasciai il lavoro poiché mi avevano proposto un ottimo impiego);
- passato prossimo (ho studiato tanto poiché mi avevano detto del difficile esame d'ammissione);
- presente storico (pubblica il suo primo libro proprio quando aveva smesso di sperare).
Fa eccezione il trapassato remoto, che non è previsto in una proposizione che preveda l'uso del trapassato prossimo.
All'interno della categoria dei sette modi verbali della nostra lingua (Categoria di Modo), questa forma verbale figura soltanto nel modo indicativo; lo osserviamo coniugando il verbo scrivere:
Indicativo trapassato prossimo |
Potrete consultare gli approfondimenti su modi e tempi citati nelle rubriche dedicate.