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Linguaggio sms, ovvero abbreviazioni, faccine, K al posto della C: evoluzione naturale della lingua italiana o imbarbarimento del linguaggio e povertà lessicale dei nostri giovani?
Quando si parla dell’imbarbarimento della lingua italiana, della crisi del congiuntivo e del crescente numero di refusi ed errori grammaticali nei libri pubblicati e sui giornali, sarebbe bene tenere presente un’altra grave situazione, ovvero quella del linguaggio “stile sms”. Di per sé non c’è ovviamente nulla di sbagliato nell’usare tale forma di comunicazione. Infatti, questa è nata per agevolare l’invio di informazioni tramite i messaggi sui cellulari dove, per ragioni di tempo e spazio è necessario usare il minor numero di caratteri possibili, anche per questioni di comodità e praticità.
Ben più grave invece è l’uso che se ne fa in contesti assolutamente inappropriati, laddove questo tipo di linguaggio non ha ragione d’esistere. Scrivere su Facebook “ke stankezza oggi”, non ha assolutamente senso, si tratta di uno sprezzo verso la nostra bella lingua. Si è arrivati al punto di scrivere “ke kosa devo fare x pubblikare un libro, nn so da dove cominciare”, dove non solo viene messa la K al posto della C e la lettera X in luogo della preposizione “per” ma vengono inserite abbreviazioni (nn) francamente ridicole. Qualcuno potrebbe obiettare che tutto ciò rappresenti una sorta di evoluzione del linguaggio scritto, se consideriamo, ad esempio, che fino alla fine dell’Ottocento era in uso scrivere “havere” con la lettera H. Però il punto è capire a cosa possa servire questo tipo di evoluzione, visto che non offre nessun nuovo spunto letterario, anzi, riduce le possibilità espressive della lingua italiana. E qui, giungiamo all’altra questione, ossia l’uso della faccine da tastiera.
Ecco alcuni esempi:
:) sorriso;
:D risata;
:( triste;
:)) molto felice;
anche questo uso smodato delle faccine, smiles o emoticon, come preferite chiamarle, rappresenta un grande impoverimento culturale, specie nei nostri giovani. Ecco un tipico modo di scrivere dei nostri adolescenti:
ciau!!!!!!!!! :DDDDD cm stai????? Vorrei ke venissi qui da me :(
Smiley, abbreviazioni da sms, K al posto delle C, un uso eccessivo del punto interrogativo e di quello esclamativo. Ecco cosa abbiamo. Certamente tutto ciò è perfettamente ammissibile in una comunicazione informale tra amici, ma il punto è proprio questo: si sta andando ben oltre il dialogo informale, poiché l’autore di questo articolo riceve molto spesso mail scritte proprio nel sopraindicato modo da persone perfettamente sconosciute.
Si è persa la voglia (ma forse anche la capacità) di scrivere una bella lettera (email) ricercando parole, sinonimi, sfumature di lingua come se stessimo scrivendo un racconto breve. Eccolo l’impoverimento dell’italiano, non tanto nei verbi coniugati male o negli errori sintattici dei giovani scrittori esordienti, ma nell’uso non controllato di abbreviazioni, faccine e altri imbruttimenti che, ripeto, fuori da un contesto puramente pratico e informale non solo non hanno senso ma, francamente, sono anche di cattivo gusto, oltre a denotare la sciatteria di chi manda questo tipo di messaggi.